Come nasce la passione per le auto d’epoca

Possedere un’auto d’epoca è motivo di orgoglio per tantissimi appassionati di automobilismo. Infatti il loro numero crescente è attestato ogni anno, sia dagli innumerevoli raduni che si tengono in tutta Italia, in cui è possibile sfoggiare il proprio gioiellino meccanico, sia dalle sempre più numerosi manifestazioni e mostre dedicate a questo mondo.

Cos’è che muove tanta passione?

Certamente un’auto d’epoca è molto più di un semplice oggetto. Talvolta è una parte della famiglia o comunque un’amica che ti accompagna in ogni viaggio, in ogni avventura e che ti fa conoscere il mondo. Come la maggior parte degli oggetti, ti segue per una parte della vita e per questo a lei leghi ricordi indimenticabili. Dopo anni i ricordi su quell’auto ti riaffiorano e rivederla sfrecciare per le strade, ti fa ricordare il passato e ti fa sorridere. Per questo molte persone si appassionano alle auto d’epoca. Per i ricordi, perché le hanno possedute, le hanno guidate, oppure perché qualcuno ha avuto un nonno che lo portava in giro. Quindi riavere quell’auto a distanza di anni, fa rivivere il passato per qualche minuto. È impossibile dimenticare poi che una volta le auto erano fatte per durare, al di là del loro prestigio. Mentre oggi al contrario sono ormai solamente un “prodotto” quasi usa e getta, a cui è difficile legarsi emozionalmente. Salvo rare eccezioni, probabilmente non ne rimarrà traccia forse dopo dieci anni dalla uscita di produzione.

Perché un’auto d’epoca piuttosto che una nuova?

Le auto d’epoca, per certe caratteristiche intrinseche, non sono paragonabili alle auto di oggi. Nonostante per una persona insensibile al loro fascino appaiano spesso solo come cimeli rumorosi, che spesso necessitano di molta manutenzione. Inoltre in estate non posseggono l’aria condizionata ed in inverno il riscaldamento non è dei migliori, soprattutto per l’odore di ”antico” che emana. Per questi stessi motivi spesso accade che molte persone che acquistano auto d’epoca, dopo una prima fase d’innamoramento, finiscono poi per rivenderle dopo qualche tempo. Il vero appassionato vive l’auto come nel passato, dimenticandosi completamente di tutti i comfort che le auto di oggi posseggono. Peraltro si cala completamente nella parte di un’automobilista di 30-40 anni fa. Molto spesso dovrai cimentarti in un’impresa molto ardua che richiede sia un impegno temporale che economico. Ma raggiunto il risultato finale, avrai un mezzo unico, raro e di valore. Un altro motivo che spinge migliaia di persone ad appassionarsi alle auto d’epoca è la storia che si cela dietro questi mezzi. Chi erano i precedenti proprietari, i loro viaggi, i chilometri che hanno percorso? E le loro emozioni provate su queste auto? Purtroppo non possono parlare per raccontare ai posteri le vite dei precedenti proprietari, ma possono nascondere segni di vita o oggetti che possono raccontare qualcosa della loro storia. Questi misteri rivivono ancora su di loro. Sono questi oggetti a parlare della storia dell’auto e a raccontare frammenti di vita dei precedenti proprietari.

Chi è l’appassionato di un’auto d’epoca?

Esistono appassionati di ogni genere di auto d’epoca. Possiamo con orgoglio affermare che l’Italia ha contribuito in maniera essenziale alla nascita di icone immortali, dalle popolari Fiat 500, 600 e fino alle Alfa Romeo, Lancia, Ferrari, Maserati, Lamborghini. Queste insieme hanno fatto dell’Italia un simbolo nel mondo. Ogni anno, quasi in ogni angolo del pianeta, si organizzano raduni, fiere, eventi che riuniscono milioni di appassionati che amano condividere la propria passione. I raduni raccolgono auto provenienti da tutto il mondo, per essere mostrate al pubblico, per essere guidate assieme a chi condivide la stessa passione. Oppure per partecipare a competizioni dedicate. Appassionarsi alle auto d’epoca, vuol dire appassionarsi alla nostra storia ed avere la possibilità di tramandare alle generazioni future un pezzo importante della nostra cultura. Ovvero qualcosa che non deve scomparire, facendo provare l’ebrezza anche ai più piccoli di ripercorrere una parte della nostra storia che esce dagli schemi moderni, stereotipati e tecnologici. Sicuramente una passione che deve essere tramandata, per far sì che il ricordo di un’epoca che fu non si spenga mai.

Ma in definitiva, come nasce una passione?

Sinceramente non lo so, ognuno ha i suoi percorsi, le sue molle che sono scattate: il padre, gli amici, il caso, l’amore per il bello! La mia è nata un pomeriggio d’estate di tanti anni fa, avevo circa 16 anni, ed ero davanti ad un albergo a Marina di Pietrasanta in Versilia, dove stavo trascorrendo le vacanze estive con i miei genitori. Era un giorno di luglio e fino a quel momento i miei interessi estivi rimbalzavano come palline da ping-pong tra il divertimento con gli amici ed i (goffi) tentativi di approccio con il gentil sesso.

Fino a quel momento appunto! perché poi la vidi, bianca fuori, nera dentro, aveva già diversi anni sulle spalle e qualche acciacco, ma era sempre bellissima, di una bellezza pura, incontestabile: una Porsche 911 pre-bumper! Mi pento ancora oggi di non aver memorizzato mai il modello preciso in quelle due settimane di estasi e contemplazione, di orecchie tese, la sera al ritorno dal mare, per sentire il suono di quel motore così unico e particolare. Peccato! Mi rimane comunque inconfondibile, come impressa per sempre sul fondo della retina l’immagine di quella sagoma praticamente perfetta, di quelle curve così mirabilmente raccordate tra i morbidi parafanghi anteriori e l’elegante coda sfuggente, così bella da sembrare uscita dalla mente di un genio in stato di grazia.

Una poesia in acciaio consegnata all’eternità.

È buffa la vita, per oltre 15 anni ti passano davanti agli occhi persone o cose, le guardi, ma non le vedi e poi un giorno boom! all’improvviso si squarcia il velo, scompaiono le tenebre e capisci! Ma forse non c’è nulla di strano, è solo che la vita ha bisogno del suo tempo, del suo scorrere per preparati a comprendere.

A questo punto lo avrete compreso anche voi, io da quel giorno ho visto ed ho capito che era solo l’inizio di una lunga storia d’amore.

 

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