Jaguar E-Type, sulla scia di Diabolik!

La Top Sport Car degli anni sessanta…sinuosa e ruggente!

Famosa per essere stata una delle sportive più desiderate nella storia del mercato automobilistico, la Jaguar E-Type o XKE ha fatto la sua comparsa nel 1961, ridefinendo i canoni estetici delle auto gran turismo.
Del resto, è proprio il design – unito all’indiscutibile qualità di casa Jaguar – ad aver letteralmente anticipato i tempi. Una combinazione di bellezza, performance e convenienza, trasformarono questo gioiellino in un’auto leggendaria, icona del mondo dei motori della sua epoca.
Definita da Enzo Ferrari l’auto più bella mai costruita, anche oggi offre la stessa esperienza di guida dirompente ed emozionante che aveva appena lanciata sul mercato. Veloce come ci si aspetta dalle linee aggressive ed il caratteristico muso allungato, fu – per l’epoca – un’auto rivoluzionaria, permettendo di raggiungere i 100km/h in 7 secondi, per una velocità massima di 240 km/h

L’Italia, Diabolik ed il mito del ladro gentiluomo

Anche in Italia furono in molti a sognare di sfrecciare per le strade al volante di una delle 100 auto più belle della storia, la Jaguar E- Type 4.2, diventata un must have dopo la comparsa del celebre fumetto di Diabolik, nel 1962.

Ladro gentiluomo nato dall’idea di Angela Giussani e sua sorella, in Italia divenne un fumetto iconico, diffondendosi poi in tutto il mondo, portando alla nascita il genere del fumetto nero italiano. E quale auto, se non la Jaguar E-Type, poteva soddisfare le necessità di un ladro gentiluomo? Nessun’altra. nonostante, infatti, fosse coetanea di molte altre piccole gemme dell’ingegneria automobilistica, non c’era modello che poteva competere, sotto ogni punto di vista. In Diabolik, l’auto diventa una fedele compagna, l’unica possibile insieme ad Eva Kant, personaggio complementare nel fumetto, ispirato alla bellezza della principessa Grace Kelly.

Diabolik chi sei?

L’incontro tra la Jaguar e Diabolik non si può definire certo banale, infatti avviene nel mezzo dell’albo Diabolik chi sei? Quinto numero della serie dedicato interamente alla genesi del personaggio Diabolik.
Neonato ritrovato su un’isola dopo un naufragio in cui è l’unico superstite, Diabolik viene allevato dagli abitanti del luogo, che si scoprirà poi essere una banda di criminali rifugiata in un posto segreto. Ognuno di loro permetterà al piccolo di apprendere le più fini arti criminali, fino ad inventarne una che lo renderà nemico del capo della banda dei suoi padri criminali.
Fin da ragazzino, infatti, Diabolik dimostra capacità intellettive decisamente fuori dal comune, apprendendo lingue e materie scientifiche con estrema abilità, per arrivare, a circa vent’anni, alla sua più grande intuizione: maschere in plastica capaci di trasformare i connotati di chi le indossa, assumendo le sembianze di chiunque volesse. King, il capobanda, non poté fare a meno di notare la validità dell’impresa, decidendo di eliminare Diabolik per impadronirsi del suo segreto.

Diabolik, King e Ronin

Diabolik, però, scopre il piano prima che King possa metterlo in atto, uccidendolo a sua volta per poi fuggire, rubando le ricchezze di King e la sua banda. Solo molti anni dopo si scoprirà che – nell’albo il Grande Diabolik. Gli anni perduti nel Sangue del 2006, che ne descrive le origini definitive – dopo la fuga dall’isola di King viene salvato dal contrabbandiere Ronin, intervenuto durante l’aggressione da parte degli uomini di King ai danni di Diabolik, ne salva la vita, ma non solo.
Ronin, infatti, vedendo nel giovane delle grandi potenzialità – lo introdurrà alla sua scuola, ma stiamo pur sempre parlando di un contrabbandiere. In quest’accademia vengono formati soldati, criminali e mercenari, sottoposti ad una seria disciplina. Qui Diabolik adotta ufficialmente il suo nome, impara tecniche di combattimento più efficaci e trova un proprio stile grazie allo studio di tutte le arti marziali.

La nuova vita di Diabolik

Ronin muore successivamente, attaccato dal sosia di Diabolik, Walter Dorian, responsabile della distruzione della scuola stessa. Solo poi si comprende che Diabolik sfrutta l’occasione della somiglianza a Dorian per crearsi un alter ego e viverne la vita. Così Diabolik entra in possesso dei beni del sosia criminale
A Clearville, Diabolik darà libero sfogo all’arte del crimine, ereditando non solo la vita di Walter Dorian, ma, con essa tutti i suoi oggetti, Jaguar compresa, trovando in lei, il prezioso supporto necessario alle sue avventure.
Così inizia la storia d’amore tra il Re del Crimine e la sua auto, che provvederà personalmente a modificare ogni volta che se ne presenti la necessità, rendendo l’auto più amata di sempre, un vero sogno su quattro ruote.

 

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